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LA NASCITA - Con alle spalle una storia quasi secolare, JAWA Moto è uno dei marchi motociclistici più antichi ancora oggi in attività. L’azienda nasce nel 1929 a Týnec nad Sázavou, nei dintorni di Praga, in quella che allora è la Cecoslovacchia, per volere di František Janeček: il nome JAWA deriva proprio dalla sincrasi del cognome del fondatore con le iniziali della Wanderer, casa tedesca da cui l’ingegner Janeček aveva ottenuto alcune licenze costruttive. Fin dagli esordi con la primissima 500 OHV “Rumpál” il brand si specializza nel settore moto, dedicandosi - a cavallo tra gli anni Trenta e Cinquanta - anche alle automobili, come la 600 Minor.
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Con la scoppio della Seconda guerra mondiale la produzione viene piegata alle esigenze belliche, ma lo sviluppo di nuovi modelli procede in gran segreto anche sotto il giogo dell’occupazione nazista. All’indomani del conflitto la Casa cecoslovacca conta già su un invidiabile palmarès sportivo, che annovera più di 50 trofei internazionali e alcune partecipazioni in forma ufficiale al Tourist Trophy dell’Isola di Man. È in questo contesto che JAWA, ormai uno dei fiori all’occhiello della raffinata industria boema, lancia uno dei suoi modelli più rivoluzionari, la leggendaria Perak, paradigma di una propensione all’innovazione destinata a diventare una delle virtù fondanti del marchio. Pioniera assoluta nel campo delle sospensioni, JAWA è la prima Casa costruttrice a proporre, tra altre soluzioni avanguardistiche, una frizione automatica su una motocicletta. Il marchio inizia ad esportare in tutto il mondo, Stati Uniti compresi.
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Nel 1948 l’azienda viene nazionalizzata dal nuovo governo socialista post-bellico, che pur imponendo la fusione con la rivale CZ ne fa una delle bandiere tecnologiche del regime. È anche merito di questa spiccata vivacità tecnica che, negli anni della Guerra Fredda, JAWA consolida la sua reputazione persino oltre i rigidi confini del Blocco Orientale, e a guadagnarsi tanti estimatori anche da questa parte della “Cortina di Ferro”. DIDA
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Ai successi commerciali corrispondono quelli nel Motorsport. Tra gli anni Sessanta e Ottanta JAWA è protagonista nel Motocross, nella Regolarità e nel Dirt Track, ma si fa notare anche nella Velocità grazie a numerose vittorie nei Gran Premi e a prototipi all’avanguardia come l’incredibile Typ 673, equipaggiata con un modernissimo propulsore V4 a due tempi.
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Nel 1961 JAWA sfiora il titolo della classe 350 del Motomondiale, conquistando il podio finale con entrambi i suoi piloti: František Šťastný e Gustav Havel chiudono il campionato in seconda e terza posizione, subito dietro a Gary Hocking. Per tutti gli anni Sessanta i due alfieri JAWA battagliano nelle posizioni di vertice della “tremmezzo” con leggende del calibro di Giacomo Agostini, Mike Hailwood, Renzo Pasolini, Phil Read e John Surtees. Nel 1969 l’italiano Silvio Grassetti su JAWA si laurea vice-Campione del Mondo dietro ad Agostini.
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È proprio in questo periodo che, complici i legami politici tra la Cecoslovacchia e l’India, sboccia il legame che da questo momento in poi legherà il marchio europeo al paese asiatico, un “filo rosso” che resiste ancora oggi. Noti per le loro eccellenti doti di affidabilità e robustezza, i modelli JAWA sono protagonisti assoluti della motorizzazione di una giovane India indipendente e in pieno sviluppo. Nel 1964 esce dalle linee di produzione il milionesimo esemplare. Dodici anni più tardi si festeggia il traguardo delle due milioni di moto, che diventano tre milioni nel 1987.
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Il 1989 è l’anno dell’ultima partecipazione alla Sei Giorni Internazionale di Enduro, gara a squadre nella quale JAWA ha vinto in 17 occasioni il Trofeo Nazioni e 15 volte il Vaso d’Argento (Silver Vase). È anche grazie a questi successi che la Cecoslovacchia è tutt’oggi il paese più vittorioso nella storia della prestigiosa “Six Days”, appena davanti all’Italia. È tuttavia lo Speedway la disciplina a cui JAWA ha legato maggiormente il suo nome fin dal Dopoguerra, diventandone dominatrice assoluta per decenni con il reparto Jawa Divišov. Dagli ovali in terra battuta, percorsi rigorosamente di traverso, sono arrivati in bacheca titoli iridati a ripetizione, conquistati da Campioni del Mondo del calibro di Ivan Mauger, Barry Briggs, Ove Fundin, Ole Olsen, Michael Lee, Tony Rickardsson e Kelvin Tatum. Dal 1991 in poi Jawa Divišov prosegue il suo percorso come realtà separata da JAWA Moto.
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Alla dissoluzione della Cecoslovacchia fa seguito un periodo complesso, in cui l’azienda si trova ad affrontare con successo, sotto i vessilli della neonata Repubblica Ceca, la non facile transizione all’economia di mercato, involandosi verso il Terzo Millennio. Risalgono agli anni Duemila le collaborazioni con eccellenti motoristi come Rotax e Minarelli. Oggi JAWA vanta una gamma di motociclette che raccolgono l’eredità di questo glorioso passato, per continuare ad emozionare gli appassionati del presente e del futuro. CHIUDERE CON